Costruire con l’aria
pezzi speciali per la ventilazione del tetto:
le tegole di aerazione


a cura di Beatrice Simionato, Franco Favaro e Giovanni Zannoni

 

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Alcune prove effettuate nell'ambito di una ricerca* condotta all'interno del Dipartimento di Costruzione dell'Architettura dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia hanno sortito alcune considerazioni.
Il modello utilizzato (vedi foto e dis. n° 1) era costituito da un tetto di circa sette metri di lunghezza per quattro di larghezza nel quale erano state costruite cinque camere di ventilazione: due camere di prova centrali alternate alle tre camere laterali di guardia; una delle camere di prova era collegata a quelli di guardia nello spessore dato dall'orditura di supporto delle tegole mentre la seconda camera di prova era isolata da quelle di guardia per evitare passaggi d'aria e quindi interferenze fra le camere. L'inclinazione della falda era di 35% e l'orientamento verso sud in una località della provincia di Venezia.

I risultati evidenziano uno stretto rapporto fra la sezione d'ingresso e la temperatura dell'aria. In particolare una maggior sezione d'ingresso dell'aria in gronda provoca una maggior diminuzione della temperatura interna del condotto che, di conseguenza, fa diminuire la densità dell'aeriforme e quindi il tiraggio naturale.
L'introduzione di tegole di aerazione in gronda abbinate a una linea aerata porta quindi ad una maggior velocità d'ingresso dell'aria ma una diminuzione della velocità in uscita con il flusso d'aria che si disperde a metà falda attraverso gli elementi del manto e quindi a benefici principalmente limitati alla metà inferiore della falda. Le tegole di aerazione, in prossimità della linea di gronda, sono quindi probabilmente indicate soprattutto laddove aspetti costruttivi o estetici impediscono la realizzazione di una linea di gronda aerata. Ad esempio: nei casi in cui la grondaia sia montata in posizione abbastanza elevata e ravvicinata rispetto al manto di tegole, si ostruirà l'ingresso dell'aria nel sottomanto.

Anche il posizionamento di una serie di tegole di aerazione a metà della falda contribuisce ad aumentare la velocità dell'aria nella prima metà della fola mentre il conseguente abbassamento della temperatura nella seconda metà porta ad una diminuzione del flusso in uscita. Questo aspetto non è stato però valutato del tutto negativamente in quanto l'ingresso/uscita intermedia dell'aria in mezzeria della falda provoca in definitiva un abbassamento globale della temperatura dell'aria sottomanto con buoni benefici dal punto di vista del comfort indoor.

Inoltre questa condizione di diminuzione del flusso di uscita si verifica soprattutto nella camera di prova isolata da quelle di guardia, soluzione costruttiva poco ricorrente. Nella camera di prova comunicante lateralmente con quelle di guardia invece la presenza di tegole di aerazione in mezzeria da un contributo positivo anche per la ventilazione in uscita.

Il posizionamento di una serie di aeratori in colmo migliora certamente il flusso complessivo dell'aria lungo tutto il sottomanto ma nella camera di prova isolata non fornisce prestazioni migliori rispetto alla situazione completamente priva di tegole di aerazione e realizzata solo con una normale linea d'ingresso e uscita dell'aria in gronda e in colmo.

Diversamente nella camera intercomunicante, nella quale l'aria può muoversi liberamente all'interno del condotto invadendo le camere laterali di guardia, la presenza di tegole di aerazione su tre linee (gronda/mezzeria/colmo) pare abbia sempre una influenza positiva. L'inserimento di tegole di aerazione deve avvenire sfalsando sempre verticalmente la posizione degli elementi. Gli aeratori non devono quindi essere allineati verticalmente in quanto, in questo caso, si creerebbero dei loop preferenziali, ossia una maggior circolazione d'aria lungo gli allineamenti ed una diminuzione nelle fasce laterali-parallele con conseguenti disuniformità di prestazio­ne e moti turbinosi. (vedi dis. n° 2)

 

 

 
 
 
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